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DISTANZE

Tempo di lettura: 3 min
Target: Solitari

Che strana cosa la distanza.

Ci sono volte in cui vorresti metterne molta velocemente, tra te e ciò da cui scappi, altre volte in cui non sai come fare a gestire una sola ora ora di auto, altre ancora in cui pesa come un macigno dentro uno zaino in alta montagna.
A volte penso che prendere le distanze sia necessario, la nostra mente è deboluccia quando si tratta di correre dietro ai pensieri più vari. Così, ritrovarsi lontani da quei pensieri, magari immersi nel silenzio e nella quiete esterna, aiuta a fare ordine anche nell’animo più confusionario. 


Ci sono luoghi, sul mio percorso, che rappresentano un rifugio, ai quali ricorro talvolta purtroppo solo con il pensiero o recandomici di persona per qualche giorno quando ho più fortuna. 


Quei luoghi, i rifugi, li conti sulle dita di una mano. E per quanto mutino col mutare delle stagioni, rimangono sempre stabili laddove li hai lasciati. 
Hanno il calore di casa, il profumo di una cucina laboriosa, il tempo del silenzio. In quei luoghi vago su me stessa, viaggiando leggera e lasciando fluire le paure e la sensazione del pieno. Ricerco il vuoto con necessità, rimango in paziente attesa del nulla, mentre domande e risposte perdono di significato. 
A volte ho scambiato i luoghi per le persone, o forse le due cose erano talmente fuse tra loro che rimanevo a bocca aperta di fronte al significato più reale di bellezza. Un grande, distante, Amico una volta mi portò in uno di quei SUOI luoghi, e dovetti costringermi a trattenere il respiro, perché perfino quello faceva troppo rumore.
Le persone dei luoghi del silenzio sono misteriose, complesse, rotonde. C’è così tanto da scoprire in loro, che dopo aver passato anni a conoscerle alla fine realizzi che la loro palese bellezza deriva dalla passione che portano dentro, dal cuore che mettono in ciò che fanno, dalla semplice verità che hanno scelto come realtà di vita. Le persone dei luoghi del silenzio la sanno lunga, hanno qualche ruga baciata dal sole, ma un sorriso ampio ed improvviso, di quelli che non scordi facilmente. E quelle persone sono le stesse che ti fanno respirare pensieri profondi e penetranti durante una semplice passeggiata, tra quattro risate ben messe e una birra seccata in poco.
La distanza da quelle persone pesa. I loro luoghi del silenzio, che poi sono anche i miei,  tornano spesso a trovarmi in ricordo o in sogno, o quando annuso l’aria e sento odore di neve o profumo di stelle alpine. Così viene voglia di partire, mettere distanza da questo e quello, e capitargli tra i passi con solo un sorriso come spiegazione. 
Le strade diverse possono portare lontano, creare spazi a volte incolmabili, simbolo solo di come ognuno debba percorrere con coraggio il proprio sentiero. Mutano le stagioni, ma mutano anche le distanze. In qualche modo, non so bene come, il silenzio nutre la necessità, e la necessità si rende praticabile. Tanto che la distanza si appiattisce, e la vista si può allungare più in là, oltre quello che credevi essere un confine. 
Realizzando che, in fondo, quella distanza non era mai nemmeno esistita.